Call for action: Sanctions against Israeli settlements – Italy

Gentile onorevole

Nel recente rapporto dei capi missione 2012, I consoli della Unione Europea raccomandano di imporre sanzioni sugli insediamenti israeliani. L’Unione Europea raccomanda ai suoi 27 Stati membri di impedire tutte le transazioni finanziarie a sostegno delle attività di insediamento di Israele nei territori occupati. In un rapporto di 15 pagine, con un linguaggio forte, la UE ha suggerito agli Stati membri di “impedire, scoraggiare e sollecitare presa di coscienza sulle implicazioni problematiche delle transazioni finanziarie, inclusi investimenti stranieri diretti, dall’interno della UE, a sostegno di attività relative a insediamenti, infrastrutture, servizi”

Il rapporto, redatto dai capi missione UE a Gerusalemme e Ramallah, fa inoltre appello a « garantire che l’importazione di prodotti dalle colonie non benefici di tariffe preferenziali » e ad assicurare che « tutti questi prodotti siano etichettati chiaramente come provenienti dalle aree occupate da Israele ». Avverte inoltre che i programmi UE non devono essere « usati a sostegno degli insediamenti e di attività correlate, inclusi i finanziamenti per ricerca, istruzione o cooperazione tecnica ». E propone agli Stati membri di prendere coscienza relativamente « ai rischi finanziari e legali connessi all’acquisto di proprietà o fornitura di servizi negli insediamenti ».

Inoltre – in una nuova lettera ai ministri degli affari esteri dei 27 Stati UE, Catherine Ashton, capo della politica estera, ha fatto appello alla piena applicazione della legislazione della Unione Europea esistente secondo la quale i prodotti degli insediamenti in Cisgiordania, sulle alture del Golan e a Gerusalemme est non devono ricevere lo stesso trattamento come i prodotti di aree che la UE riconosce come territori sovrani israeliani.

I parlamentari europei dovrebbero essere consapevoli che il Trattato di Lisbona vincola la UE a garantire coerenza, nella sua azione esterna, tra politica estera e politica commerciale.

Noi crediamo che la continua occupazione della Cisgiordania ; il blocco di Gaza ; l’annessione di Gerusalemme est ; lo stabilire ed espandere gli insediamenti nello Stato occupato di Palestina ; lo sfruttamento delle risorse naturali palestinesi a beneficio dei coloni israeliani ; la costruzione del Muro sul territorio palestinese ; la detenzione illegale di prigioinieri palestinesi, tra cui anche bambini, nelle carceri israeliane ; e la sistematica discriminazione nei confronti di cittadini palestinesi di Israele, non siano coerenti con un rafforzamento delle relazioni UE con Israele.

In questo quadro, Le richiediamo rispettosamente uno sforzo in direzione di :

–  fare appello alla Commissione Europea e altri importanti organismi della UE di intraprendere  una urgante revisione della partecipazione delle aziende di Israele coinvolte nelle violezioni del diritto internazionale, a programmi di ricerca e garantire che non ci sarà allocazione di ulteriori fondi per esse (con particolare riferimento al protocollo commerciale ACAA recentemente approvato e al Programma Horizon 2020)   di inviare un forte messaggio a Israele, confermando che non ci sarà alcun incremento di cooperazione, finché non ci sarà un tangibile progresso nella adesione di Israele al diritto internazionale.

–  Proporre nei vostri rispettivi paesi una legislazione che metta al bando qualsiasi impegno finanziario con gli illegali insediamenti di Israele e con aziende israeliane direttamente coinvolte o materialmente complici con le violazioni israeliane del diritto internazionale relativamente alla costruzione degli illegali insediamenti di israele sullo Stato occupato di Palestina. Questo divieto dovrebbe anche includere le aziende israeliane che operano negli illegali insediamenti dal mercato europeo, secondo quanto dice l’appello lanciato dalle organizzazioni agricole Palestinesi.

– Sospendere l’Accordo di associazione UE-Israele

– Inviare ad Israele un forte messaggio, che confermi che non ci sarà maggior  cooperazione se  non ci sarà un tangibile progresso nell’adesione di Israele al diritto internazionale.

 

In allegato

1)   Il  rapporto dei Capi missione 2012

2)   La UE raccomanda ai suoi 27 stati membri di imporre sanzioni sugli insediamenti israeliani.

3)   The call released by Palestinian agricultural organisations

 

Inoltre – in una nuova lettera ai ministri degli affari esteri dei 27 Stati UE, Catherine Ashton, capo della politica estera, ha fatto appello alla piena applicazione della legislazione della Unione Europea esistente secondo la quale i prodotti degli insediamenti in Cisgiordania, sulle alture del Golan e a Gerusalemme est non devono ricevere lo stesso trattamento come i prodotti di aree che la UE riconosce come territori sovrani israeliani.

In questo quadro, Le richiediamo rispettosamente di inviare un forte messaggio a Israele, confermando che non ci sarà alcun incremento di cooperazione, finché non ci sarà un tangibile progresso nella adesione di Israele al diritto internazionale.

Cordiali saluti