Covid-19 in Israele e Palestina: no all’apartheid sanitario

Nell’attuale periodo di pandemia, lo Stato di Israele è presentato qualche volta come un esempio riguardo alla vaccinazione. Eppure lascia la popolazione palestinese del territorio che occupa in Cisgiordania e Gaza senza cure per la salute e senza vaccini, come anche una parte significativa della popolazione di Gerusalemme, mentre fornisce questi servizi agli abitanti degli insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata.
Noi non accettiamo questa situazione di apartheid sanitario così come rifiutiamo la politica di colonizzazione, occupazione, blocco ed apartheid che Israele impone al popolo palestinese. Israele, che è tuttora la potenza occupante, deve fornire alla popolazione che occupa i vaccini nella stessa quantità e qualità della sua stessa popolazione, e lo stesso vale per la strumentazione per i test, per la protezione, per la cura (medicine e ossigeno) allo stesso livello della popolazione israeliana. E i prigionieri palestinesi nelle prigioni israeliane devono essere protetti nello stesso modo.

Chiediamo alla Unione Europea di ricordare con fermezza ad Israele i suoi obblighi secondo il diritto Internazionale in quanto potenza occupante, nel campo della salute, e sospendere la sua cooperazione con Israele finché questi obblighi non vengano rispettati.

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