Un gruppo di 63 influenti deputati del Parlamento europeo ha chiesto all’ Alto rappresentante della UE per gli affari esteri, Federica Mogherini, di sospendere l’Accordo di Associazione UE-Israele, il maggiore degli accordi in vigore tra le due parti.
È la prima volta dal massacro di più di 2300 palestinesi a Gaza della scorsa estate che, con questa iniziativa trasversale, un numero così ampio di deputati europei invoca misure tanto dure contro Israele.
“Amnesty International e le organizzazioni palestinesi hanno documentato che Israele ha deliberatamente colpito civili e commesso altri crimini di guerra durante il suo recente attacco contro i Palestinesi a Gaza. Si tratta di serie violazioni del diritto internazionale e del diritto umanitario internazionale che non possono essere tollerate” affermano gli eurodeputati dei 5 più grandi gruppi del Parlamento europeo.
“Esortiamo la Commissione a prendere in considerazione la sospensione dell’Accordo di Associazione con Israele a meno che quest’ultima intraprenda immediate e sostanziali azioni per portare la sua condotta in linea con il diritto internazionale” chiedono gli eurodeputati.
La lettera fa eco ad un appello fatto a novembre da più di 300 gruppi per i diritti umani, sindacati e partiti politici di tutta Europa, che hanno scritto alla Mogherini per chiedere la sospensione dell’ Accordo di Associazione UE-Israele.
L’Accordo di Associazione UE-Israele, che è entrato in vigore nel 2000, facilita il commercio senza restrizioni e consente ad Israele di partecipare a molti dei programmi dell’Unione.
Nella lettera si aggiunge: “Inoltre, la mancanza da parte dell’UE di un’azione sostanziale nei confronti di Israele appare non in linea con la velocità con cui si sono implementate misure contro la Russia nel caso della recente crisi in Ucraina, o con le misure restrittive applicate ad altre 30 nazioni”.
A partire dall’ultimo attacco a Gaza, l’Unione europea ha espresso alcune delle sue più aspre critiche verso Israele ma deve ancora prendere misure concrete affinché essa risponda del suo operato, sebbene appare chiaro che la UE non sia al momento intenzionata a potenziare ad ogni costo le relazioni con Israele.
Nel giugno 2013 la UE ha annunciato il divieto all’erogazione dei suoi fondi alle colonie illegali israeliane, e nel 2014 ha invitato i suoi Stati membri a pubblicare una dichiarazione per mettere al corrente aziende ed enti del rischio politico e legale di eventuali attività commerciali con le colonie illegali israeliane.
AssoPacePalestina che aderisce alla Campagna e gli attivisti accolgono con favore quanto fatto finora ma sostengono che ulteriori e più significative iniziative – come il divieto di relazioni economiche con le colonie illegali israeliane e il divieto ad esportare armi in Israele- siano necessarie per applicare reali misure di pressione affinché Israele si conformi al diritto internazionale.
Nel settembre dello scorso anno le organizzazioni della società civile palestinese hanno scritto al precedente Alto rappresentate della politica estera UE, Catherine Ashton, per chiedere la sospensione dell’Accordo di Associazione UE-Israele sostenendo che “ I crimini di guerra israeliani e il suo sabotaggio degli sforzi per raggiungere una pace giusta basata sulle risoluzione delle Nazioni Unite devono condurre a delle conseguenze che siano sostanziali ed effettive e non meramente cosmetiche”
AssoPacePalestina chiede a tutte e tutti di mobilitarsi per far si che la campagna promossa dall’Eccp, Coordinamento organizzazioni, associazioni e movimenti per la Palestina possa avere esito positivo per mette fine all’impunità di cui gode Israele.
AssoPacePalestina chiede al Parlamento ed al governo Italiano di sostenere la sospensione dell’accordo di Associazione Ue-Israele, di non avere relazioni economiche o politiche come le colonie illegali israeliane e cessi vendita o acquisto di armi da israele.
Sarà un passo per la pace e per la sicurezza umana dei popoli della regione e nostra.