Elezioni europee 2014 – Questionario

Elezioni europee 2014 – Questionario

UE – protagonista nella risoluzione del conflitto Israelo-Palestinese

Mentre il 2013 è stato segnato dalla ripresa dei processi di pace Israelo-Palestinesi sotto l’egida degli Stati Uniti, la situazione in Israele/Palestina ha continuato a deteriorarsi.

Tra il marzo ed il novembre 2013, il governo Israeliano ha annunciato la costruzione di 8943 nuove unità abitative in insediamenti israeliani illegali. Lo stesso anno, sono stati diretti più di 399 attacchi da parte di coloni a dei Palestinesi. La condizione di vita della popolazione della Striscia di Gaza si è deteriorata in maniera significativa. I diritti umani sono a loro volta in pericolo in Israele: il Prawer Plan annunciato dal governo israeliano (al momento sospeso) porterà a far spostare tra i 30 ed i 40 mila beduini che attualmente vivono nel deserto di Negev, se fosse implementato.

  1. Insediamenti israeliani illegali

Per anni, l’Unione Europea ha ripetuto denunce verbali di insediamenti israeliani illegali e violazioni dei diritti umani commesse da Israele. Fino ad oggi, queste parole non sono state seguite da azioni concrete. Nel luglio 2013, l’UE ha mosso i primi passi per escludere gli insediamenti dai progetti di finanziamento europei, inserendo delle line guida mirate a prevenire la possibilità che progetti di Israele in insediamenti illegali possano ricevere fondi di ricerca, e prevenire la possibilità che aziende e istituzioni Israeliane che lavorano in insediamenti illegali possano accedere a strumenti finanziari come ad esempio i prestiti.

L’UE dovrebbe adesso proseguire nel suo impegno di rispetto dei diritti umani in Israele e Palestina, e escludere gli insediamenti illegali dalla sua cooperazione con Israele.

L’UE deve usare tutti i suoi strumenti per scoraggiare aziende europee (inclusi gli importatori) dal mantenere contatti con gli insediamenti israeliani illegali.

Nel giugno 2013 il Servizio di Azione Esterna Europea ( European External Action Service) ha inoltre affermato che “l’UE crede che i Principi Guida sugli affari economici e i diritti umani debbano essere applicati globalmente, e chiede alle aziende Europee di implementare i Principi Guida in ogni circostanza, ivi inclusi Israele e i territori occupati in Palestina”.

Olanda e Gran Bretagna hanno già introdotto delle forme di “consiglio” contro affari economici con insediamenti illegali israeliani. L’UE dovrebbe andare oltre e deve rinforzare il sistema di regolamenti, ivi inclusi gli strumenti di controllo e le sanzioni effettive. L’UE dovrebbe inoltre adottare misure restrittive per proibire l’importazione di prodotti da detti insediamenti.

  1. La distruzione di infrastrutture fondate dalla UE

Infrastruttute finanziate dall’UE ed i suoi membri nei territori palestinesi occupati vengono regolarmente distrutte dalle forze Israeliane. Queste distruzioni vengono registrate, valutate e sistematicamente denunciate dall’UE.

In una risposta ad una richiesta parlamentare scritta – la responsabile per le politiche estere dell’UE Catherine Ashton ha affermato che il costo totale delle distruzioni di progetti finanziati dall’UE nel periodo tra il 2001 ed il 2009 ammonti fino a 49,14 miliardi di euro.

  1. La striscia di Gaza 

Le autorità israeliane continuano ad imporre un embargo illegale su Gaza, il quale va ad inficiare su tutti gli aspetti della vita nella striscia di Gaza. Il continuo assedio della striscia, insieme con il perdurante e quasi completo embargo, hanno rovinato l’economia palestinese in Gaza, spingendo la maggiorparte della popolazione al di sotto della soglia di povertà e distruggendo le speranze dei giovani.

Israele è parte della Quarta Convenzione di Ginevra del 1949. La Quarta Convenzione di Ginevra sulle occupazioni si applica a Gaza dato che Israele continua ad esercitare controllo sullo spazio aereo e nautico di Gaza, e sui suoi confini, così come sulle forniture di elettricità, acqua, sistema fognario, reti di telecomunicazione e registrazioni anagrafiche. Le forze occupanti hanno il dovere di assicurare la sicurezza ed il benessere della popolazione civile nelle aree sotto il loro controllo. Il continuo embargo da parte di Israele sulla striscia di Gaza, una misura che sta privando la sua popolazione di carburante, cibo e altre necessità, costituisce una forma di punizione collettiva in violazione all’articolo 33 della Quarta Convenzione di Ginevra.

  1. Politica israeliana di demolizione delle case palestinesi e spostamenti forzati di popolazione

Dal 1967 Israele ha demolito più di 28000 case, imprese, fattorie, e altre strutture palestinesi vitali per la sopravvivenza ed il sostentamento palestinesi nei territori palestinesi occupati (OPT). La demolizione di case e gli sfratti forzosi sono tra le più efferate fratiche israeliane negli OPT – sebbene esse continuino ad essere perpetrate su larga scala in Israele stesso. Nel 2013 Israele ha demolito 663 strutture Palestinesi, deportando più di 1100 Palestinesi. L’UE ha spesso criticato la perdurante demolizione di case palestinesi da parte di Israele, insieme con la continua costruzione dinuovi insediamenti come riportato nel ENP Progress Report pubblicato dalla commissione europea.

In tutte le aree sopra menzionate, i MEP (Membri Parlamento Europeo) hanno un ruolo da giocare: possono sviluppare le politiche europee nei confronti di Israele per assicurare il rispetto della legge internazionale sfidando l’UE e le politiche degli Stati Membri

I MEP devono confermare e rafforzare il loro impegno per una giusta soluzione del conflitto Israelo-Palestinese.

Il Coordinamento Europeo delle Commissioni e delle Associazioni per la Palestina ( European Coordination of Committees and Associations for Palestine – ECCP) chiede ai candidati per le elezioni europee di prendere una posizione critica nei confronti delle relazioni UE-Israele, verso le distruzioni delle infrastrutture finanziate dalla UE ed il continuo embargo su Gaza.

DOMANDE:

Come MEP:

  1. Sosterrà misure atte ad escludere gli insediamenti illegali israeliani dalle relazioni tra UE e Israele?

No

Non lo so

  1. Sosterrà una campagna per escludere la possibilità di importare merci nell’UE da insediamenti israeliani situati oltre la Green Line? 

No

Non lo so

  1. Assicurerà che l’UE applichi appieno la clausola di condizionalità garantendo il rispetto dei diritti umani in tutti gli accordi, presenti o futuri, tra l’UE e Israele?

Si

No

Non lo so

  1. Si opporrà alle violazioni da parte di Israele delle leggi umanitarie internazionali e sui diritti umani, e supporterà il diritto all’autodeterminazione Palestinese? 

Si

No

Non lo so

  1. Qualsiasi altro commento: ……………………………………………………