LA VITTORIA LEGALE CONTRO LA COMMISSIONE EUROPEA APRE LA STRADA PER FERMARE IL COMMERCIO CON INSEDIAMENTI ILLEGALI

L’8 settembre 2021 la Commissione europea ha registrato un’iniziativa dei cittadini europei (ICE) che chiede di porre fine al commercio con insediamenti illegali nei territori occupati come la Palestina e il Sahara occidentale.

Ciò è avvenuto solo dopo che gli organizzatori dell’Iniziativa hanno vinto una causa contro la Commissione Europea, che aveva prima bocciato l’iniziativa adducendo la sua non competenza su tale materia. Il loro rigetto è stato annullato dalla Corte di giustizia europea.

Maître Gilles Devers, in rappresentanza degli organizzatori dell’ICE dinanzi ai tribunali dell’UE, spiega:

I miei clienti non hanno mai cercato di sanzionare alcuno stato straniero; la loro unica richiesta era che l’UE rispettasse i suoi obblighi internazionali e smettesse di vendere i diritti sovrani delle persone occupate sulla loro patria e sulle loro risorse.

Accettando di registrare l’iniziativa dei cittadini, la Commissione riconosce ufficialmente che l’interruzione del commercio con insediamenti illegali è una misura commerciale dell’UE e non una sanzione. Questa decisione è un passo giuridico significativo: la Commissione, dopo anni di sottrazione alla propria responsabilità, ha ora riconosciuto di avere l’autorità – e quindi il dovere – di proporre l’adozione di divieti di importazione ed esportazione verso insediamenti illegali. Inoltre, il riconoscimento che l’interruzione di tale commercio è una misura commerciale dell’UE conferma ancora una volta che i singoli Stati membri dell’UE possono decidere di interrompere il commercio con insediamenti in qualsiasi momento ai sensi delle regole comuni dell’UE per le importazioni, che consentono restrizioni all’importazione per motivi di moralità pubblica e politica pubblica. Grazie alla determinazione dei miei clienti, i decisori dell’UE non possono più chiudere un occhio sul commercio con insediamenti illegali”.

Tom Moerenhout, un organizzatore dell’ICE, afferma che:

“Se la Commissione riconosce davvero la sua competenza a fermare il commercio con insediamenti illegali, perché ha permesso il commercio con quegli insediamenti illegali in tutti questi anni? Questo è stato e continua ad essere in diretta violazione dei suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale”.

Questa vittoria legale deve ora essere tradotta in azioni per fermare finalmente il commercio con insediamenti illegali in tutti i conflitti legati all’occupazione, presenti e futuri. Quell’azione dovrà svolgersi su quattro fronti.

1. I singoli Stati membri possono e devono portare avanti i propri piani per vietare il commercio con insediamenti illegali. Ciò spingerà la Commissione a fare finalmente lo stesso per l’intera UE.

2. In secondo luogo, i cittadini europei possono spingere la Commissione a interrompere il commercio con gli insediamenti firmando l’Iniziativa dei cittadini europei. Con 1 milione di firme la Commissione sentirà il potere dei cittadini dell’UE, che chiedono che il commercio dell’UE rispetti i diritti umani.

3. In terzo luogo, i membri del Parlamento europeo possono finalmente svolgere un ruolo più attivo in quanto forniscono un controllo democratico sulle relazioni economiche esterne dell’UE. La commissione per il commercio internazionale e i singoli deputati possono chiedere immediatamente alla Commissione di attuare una norma generale che fermi il commercio con insediamenti illegali.

4. In quarto luogo, i governi degli Stati membri possono e devono discutere l’interruzione del commercio con insediamenti illegali in seno al Consiglio europeo. Il Consiglio può chiedere alla Commissione di elaborare una proposta a maggioranza semplice e votarla a maggioranza qualificata. Non è necessaria l’unanimità degli Stati membri in seno al Consiglio, come richiesto per le azioni di politica estera, comprese le sanzioni.

È tempo che l’UE agisca in conformità con i suoi obblighi legali. L’inazione non può più essere giustificata con la mancanza di consenso in seno al Consiglio europeo sulle sanzioni commerciali contro un particolare Stato occupante. Niente più impedisce a cittadini, parlamentari e governi europei di intraprendere finalmente passi decisivi a livello nazionale e dell’UE per fermare il commercio con insediamenti illegali che minacciano i diritti umani e la pace e la stabilità internazionali.

In inglese:

Più informazioni sulla European Citizens Initiative: https://www.eccpalestine.org/citizens-initiative-on-the-ban-of-trade-with-illegal-settlements-qa/

Più informazioni e bozza di legislazione http://stopsettlements.org/site/call-to-action/

Vedi anche il sommario del caso della vertenza legale nei confronti della CE pubblicato dall’ European Legal Support Center (ELSC) https://elsc.support/cases/the-european-court-of-justice-annuls-the-commissions-refusal-to-register-a-citizens-initiative-calling-for-the-regulation-of-eu-trade-with-occupied-territories/

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